Mercoledì 27 settembre ☼ ore 16:30 - Appuntamento con Sergio Bini e il suo saggio

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola

Roma | Piazza di Sant’Ignazio

 Mercoledì 27 settembre ore 16:30

Appuntamento con Sergio Bini e il suo saggio

San Benedetto Abate, in un tempo di crisi, ha elaborato un modello di vita che nei secoli ha ispirato percorsi di maturità umana e spirituale, di civiltà e di cultura fondati sul Vangelo.

SERGIO BINI nel suo saggio: ORGANIZZA, APPRENDI ET LABORA ripercorre con profondità l’esperienza monastica considerando come “I PARADIGMI GESTIONALI DELLA REGOLA BENEDETTINA TRASFORMANO LE ORGANIZZAZIONI IN COMUNITÀ EFFICACI”.

Nella presentazione ci chiederemo cosa rende ancora valido, dopo millecinquecento anni l’insegnamento di Benedetto e se la sua Regola e la sua forma di vita sia ancora capace di formare uomini e comunità di oggi.

Molti aspetti dello spirito del Santo Abate li conosciamo grazie a quanto ci è stato tramandato dalle istituzioni animate dalla sua esperienza. Ne risulta un uomo di grande profondità: conosceva debolezze e risorse dell’animo umano, fragilità ed energie. Profondo educatore, aveva sperimentato su di sé la radicalità di un’esistenza forgiata nella solitudine, nella contemplazione, nella creatività della comunione della vita fraterna. Una personalità integrata quella di Benedetto, perciò capace di creare, da vero leader, unità nella comunità, guidare le persone con moderazione e risolutezza, sostenere i deboli, incoraggiare i fragili, responsabilizzare i forti, infondere coraggio e speranza, conciliare gli animi, armonizzare gli uomini creando un clima di pace. Il ritmo della vita comune tra preghiera, studio, lavoro, ospitalità, gestione di tutti gli aspetti necessari allo sviluppo del monastero, hanno fatto di questi luoghi un faro di vita evangelica, di cultura, di civiltà. Croce, libro e aratro sono i simboli riassuntivi dell’esperienza benedettina, come ebbe a scrivere Papa Paolo VI. In un mondo in tumulto, imbarbarito e smarrito l’Abate seppe con sicurezza aprire gli animi alle prospettive di un mondo nuovo che ha segnato l’Europa in particolare e tutto l’Occidente.

Dedichiamo l’incontro alla memoria di Maria Caterina Federici, docente di sociologia recentemente scomparsa. (P. Vincenzo D’Adamo sj – Rettore)



Domenica 17 settembre - San Roberto Bellarmino

 Roberto Bellarmino, cardinale gesuita, morto il 17 settembre 1621,

a Roma presso l’allora noviziato della Compagnia di Gesù a Sant’Andrea al Quirinale. Aveva quasi 79 anni e il suo nome era noto in tutta Europa. Moriva poveramente, austeramente come aveva vissuto e da 'semplice' gesuita, privo di tutti quei privilegi e ornamenti, tipici dei fasti del Papato dell’età barocca.

Era ammirato dai cattolici del suo tempo e visto con sospetto, temuto e quasi detestato da chi non lo era: ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento della Chiesa dopo il Concilio di Trento. Proclamato santo, fu grande teologo. Fedele all’Eucaristia quotidiana è giusto ricordarlo nella Celebrazione della Santa Messa anche come un grande formatore spirituale: sotto la sua guida furono orientati a un cammino di santità tre santi gesuiti: Luigi Gonzaga, Giovanni Berchmans e Andrea Bobola. Tra le grandi intuizioni del cardinale e dottore della Chiesa vi è anche la pubblicazione e promozione del Catechismo (formulato assieme a san Pietro Canisio, anch’egli gesuita) per aiutare il popolo ad assimilare le verità della fede.


3 settembre 2023 - Papa Francesco ricorda PIERRE TEILHARD DE CHARDIN

Papa Francesco oggi ha ricordato il #gesuita PIERRE TEILHARD DE CHARDIN, che nel vicino deserto di Ordos, nella Mongolia interna esattamente 100 anni fa pregava con la sua celebre «Messa sul mondo». Ricordo che a questo pensatore cristiano nel 1962 fu imposto un Monitum da parte dell’allora Sant’Uffizio! Oggi Francesco lo ricorda come “spesso incompreso”. Francesco ha pronunciato le parole della preghiera di Teilhard.