I COLORI DEL CANTO GREGORIANO
Il gregoriano,
per secoli canto principe della Chiesa,
è vivo o morto?
Morto per larga parte dell’opinione pubblica, il canto gregoriano è invece vivo per milioni di appassionati e per numerosi studiosi, detti "gregorianisti", e più vivo che mai, in migliaia di monasteri maschili e femminili, sparsi per il mondo.
Anche di recente qualche compilation di canti gregoriani interpretati da monaci o monache ha avuto un successo mondiale. Prova della sua permanente vitalità è il poderoso studio di un giovane liturgista e musicologo, don Claudio CAMPESATO, sacerdote padovano da anni a Roma per motivi di studio. Il volume è appena stato pubblicato in Germania ma in lingua italiana con il titolo ALLEGORIA MODALE all’interno di una prestigiosa collana scientifica.
Don CAMPESATO illustra gli “otto colori sonori” del gregoriano così come vengono definiti nelle diverse successioni di suoni detti anche “modi”.
Con la guida di un grande teologo francese del tredicesimo secolo, Guglielmo di Auxerre e seguendo la sua dottrina allegorica, l’Autore evidenzia l'espressività del canto gregoriano come “loquacità teologica capace di raccontare il Mistero”.
Il volume di oltre 400 pagine sarà presentato sabato 28 Maggio a Roma nella splendida chiesa dei gesuiti, S. Ignazio di Loyola, alle 20.30. Colonna sonora dell’evento sarà l'interpretazione di alcune immortali melodie gregoriane eseguite dalla Schola Gregoriana del Pontificio Istituto di Musica Sacra sotto la direzione del Maestro Prassl.