2 marzo - MERCOLEDÌ DELLE CENERI, inizio della Quaresima.

 MERCOLEDÌ DELLE CENERI, inizio della Quaresima.


Per noi è il momento privilegiato dell’anno liturgico in cui siamo invitati alla «conversione», cioè alla presa di coscienza della verità dell’uomo e del senso del rapporto con Dio e con gli altri.

Più che mai in questo tempo sentiamo la necessità di renderci conto, di comprendere le infinite fragilità e miserie del nostro vivere. Repentinamente siamo passati dallo smarrimento della pandemia all’assurdità della guerra nel cuore dell’Europa, manifestazione drammatica dei nostri fallimenti, non solo politici.

La quaresima non ci conduce al venerdì santo, perché il venerdì santo è già nel nostro presente, è nelle nostre vicende, è alle nostre frontiere. Ma ci conduce alla domenica di resurrezione. La Quaresima che iniziamo non è un periodo di volontaria e rituale mortificazione – siamo già ampiamente provati dai nostri difetti, dalle nostre meschinità e dall'impotenza verso le infinite sofferenze delle vittime del conflitto - ma di vivificazione, di cambiamento di prospettiva possibile, reale.

E’ un tempo per alleggerirci di tutto il superfluo, di ciò che non è necessario, dentro e fuori di noi: nei nostri pensieri e nel nostro stile di vita, nelle nostre scelte e nei nostri comportamenti. E’ il momento per abbandonare ogni forma di pretesa, di chiusura, di aggressività, di intenti distorti, di sopruso, di malvagità: ogni intento negativo che alimenta sentimenti che mortificano il nostro essere insieme in questo mondo.

E così accogliere il Vangelo come forza, come energia vitale che permette a ciascuno di far fiorire capacità d’amore sopite o represse. Il Vangelo nel quale scoprire nuove possibilità, nuove capacità inedite, mai espresse prima, di perdono, di libertà, di condivisione, di solidarietà, di gioia nell’essere in comunione con gli altri.

Allora la nostra esistenza sarà diversa, sarà disposta alla festa della Pasqua. Avendo innalzata la qualità e la soglia della nostra vita spirituale faremo esperienza di Colui che è vita nuova.